Indimenticato e indimenticabile, soltanto come può riuscire a chi resta sempre se stesso, nella buona come nella cattiva sorte. E’ questo il sentimento che lega, in maniera indissolubile i tifosi del Palermo a Delio Rossi. Lui, che nella storia del club ha scritto alcune tra le più belle pagine in assoluto. L’esodo a Roma per la finale di Coppa Italia su tutte, con quelle lacrime a fine gara che suggellarono l’amore con il popolo rosanero, suscitando, di contro, la gelosia del suo presidente.
UN RITORNO AMARO
Un rapporto interrotto tra lo stupore della piazza, che, a distanza di dieci anni lo riabbracciò nella più caotica delle situazioni societarie mai attraversate. Alla guida dell’ex tecnico di Lazio e Fiorentina, subentrato a quattro giornate dal termine a Stellone, Nestorovski&co. ottennero soltanto cinque punti. Promozione diretta al vento e play off vietati dal Tribunale della FIGC. Retrocessione dei rosanero sancita e ultimo posto del campionato per illecito amministrativo. “Ero consapevole della situazione poco chiara a livello societario -ammette Rossi ai microfoni della Zanzarosa su Radio Sprint 104.3 FM -. Mi era stato chiesto di preparare la squadra al meglio per i play off e sono certo che alla fine li avremmo vinti. I ragazzi sono stati sempre professionali, disponibili e mai mi hanno addossato colpe all’indomani di risultati negativi. E’ chiaro che, alla lunga, certe atmosfere non possono che minare la serenità di un gruppo fino a inficiarne gli obiettivi“.
Oggi, con quella storia tanto recente quanto amara messa alle spalle, Delio Rossi, seppur a distanza tifa Palermo più che mai. “Come ho sempre fatto nei confronti di tutte le squadre che ho allenato in carriera, da quelle in Eccellenza fino alla serie A. Nei confronti dei rosanero poi, c’è un legame affettivo particolare, tale da farmeli seguire con grande attenzione. Mi auguro che finalmente ci sia un progetto serio, perchè, molte volte, per potere andare avanti bisogna fare due passi indietro“.
LA RICONOSCENZA DI PASTORE
Squadre, tifoserie e giocatori che, avendo avuto la fortuna di conoscerlo, sovente, come nel caso di Pastore gli rivolgono parole al miele. “Sono contento che Pastore mi abbia riconosciuto il merito di avergli trasmesso qualcosa. La mia vita – ricorda l’allenatore riminese – è stata costellata di giocatori in erba che, avendo indubbie qualità hanno poi fatto carriera. E’ stata l’esperienza che ho acquisito sul campo a farmi scorgere le potenzialità di ognuno di loro per poi cercare di valorizzarle al massimo. Javier è uno di questi. Sono contento che sia tornato in Italia. Roma non è Parigi ma, come in qualsiasi piazza, i tifosi, dai calciatori talentuosi pretendono qualcosa in più di una maglia sudata a fine gara. L’atteggiamento è fondamentale. Da un giocatore che ha qualità i tifosi vogliono vedere quanto è disposto a spendersi per la squadra”.
PERGOLIZZI SCELTA AZZECCATA
Pergolizzi, neo allenatore del Palermo dei record in D, assieme a Delio Rossi ha lavorato ai tempi del Palermo di Zamparini. “Andavo a spesso a vedere giocare quella Primavera che poi, sotto la guida dell’attuale allenatore dei rosa vinse lo scudetto. Purtoppo, in mancanza di un centro sportivo, non fu possibile creare una vera sinergia. Penso che la società abbia scelto bene in base sia all’aspetto caratteriale, umano che tecnico. I risultati in tal senso lo stanno dimostrando“.
ORA Sì CHE RICONOSCO IL BARBERA
Il Barbera è tornato a riempirsi come ai bei tempi e “non poteva essere altrimenti – dichiara Delio Rossi ai microfoni della Zanzarosa”. L’amore per la maglia o c’è o non c’è. Quegli spalti vuoti del Barbera erano del tutto inusuali. Di quanto la città sia legata alla squadra me ne sono reso conto in prima persona”.
LA SERIETA’ DI MIRRI E DI PIAZZA
Si cercava serietà, coerenza e progettualità da queste parti, e con il duo Mirri-Di Piazza sembra che in tal senso si possano dormire sonni tranquilli. “Nel mondo del calcio spesso sono di più i “prenditori” che gli imprenditori – ammette Delio Rossi ai microfoni della Zazanrosa su Radio Sprint – . Nel senso che tanti sono pronti a cogliere l’attimo per cercare di speculare il più possibile. Ben vengano persone che ci mettono la faccia, che siano coerenti e soprattutto che facciano parlare i fatti non promettendo la luna“.